Per la pratica del sogno lucido la meditazione rappresenta un sostegno importante. Attraverso la meditazione si accrescono la calma interiore e la capacità di concentrazione – cioè le caratteristiche di stabilità, intensità e chiarezza della mente. Con il tempo queste qualità si manifestano spontaneamente anche nello stato onirico e i sogni stessi diventano naturalmente più stabili, coerenti e ‘luminosi’. In questo modo sarà molto più facile ricordarli, riconoscerli e, infine, padroneggiarli.
Un altro aspetto della relazione che intercorre tra meditazione e sogno lucido riguarda il fatto che, secondo la tradizione buddhista, nella stabilizzazione meditativa si sperimentano livelli più sottili o profondi della mente. Anche la coscienza di sogno è ritenuta molto più sottile di quella di veglia; quindi potremmo dire che, seppure attraverso vie differenti, sia la meditazione che il sogno lucido permettono al praticante di divenire consapevole degli strati più profondi del sé.

Si ricordi però che il termine “meditazione” è piuttosto generico e che non tutti i tipi di meditazione sono allo stesso modo favorevoli allo sviluppo della lucidità onirica. Nella tradizione contemplativa tibetana esistono alcune forme di meditazione, come quelle utilizzate nella pratica dello dzogchen, che sono particolarmente indicate per questo scopo, in quanto sono volte a coltivare una consapevolezza non duale dei contenuti dell’esperienza. Si tratta di imparare a realizzare che tutto ciò che sperimentiamo, nei sogni come nella veglia, sorge e tramonta nello spazio della coscienza: non è, in ultima analisi, nient’altro che una sua manifestazione. In questo modo si impara a cogliere la natura onirica dell’esperienza in generale: riconoscendo i “sogni” del giorno, si è maggiormente predisposti a riconoscere quelli della notte.
Per tutte queste ragioni, durante il corso di base sono anche presentate alcune tecniche di meditazione particolarmente adatte al percorso di consapevolezza onirica, la cui pratica verrà poi approfondita nel contesto del laboratorio di 2° livello.