La funzione dell’insegnante

Per imparare a fare sogni lucidi non è necessario frequentare un corso. Il requisito davvero imprescindibile è un forte desiderio di sperimentare questo stato, nonché una certa costanza nel mettere in atto le tecniche necessarie. Ciò nondimeno, essere seguiti personalmente da chi abbia già attraversato con successo le difficoltà della pratica può rappresentare un grande vantaggio, per varie ragioni.

In primo luogo la testimonianza diretta: nella nostra cultura il sogno lucido e il viaggio astrale sono fenomeni poco conosciuti, che hanno ancora il sapore dell’esoterico e del paranormale. Anche se intellettualmente se ne ammette la possibilità, permane spesso uno scetticismo di fondo, o l’impressione che si tratti di abilità assai rare e difficili da sviluppare, per le quali occorra avere qualche tipo di talento. Quando si incontra qualcuno che ci parla in prima persona di queste esperienze e di come abbia imparato ad averle spinto dal puro desiderio e grazie ai propri sforzi, senza possedere alcuna particolare predisposizione, accade qualcosa: si comincia a credere che siano esperienze effettivamente accessibili. Nei miei corsi a volte capita che qualcuno racconti, incredulo, di avere fatto il suo primo sogno lucido subito dopo la serata di presentazione: il solo fatto di credere che sia possibile, unito al desiderio di provare in prima persona questa esperienza straordinaria, può essere sufficiente a provocare un sogno lucido! Il mondo dei sogni è il regno dell’inconscio, e questo lavora per desideri e suggestioni. Per questo la testimonianza diretta è una delle ragioni per cui seguire un corso di sogno lucido può fare la differenza.

In secondo luogo, il mondo dei sogni è modellato in misura significativa dalle attività compiute durante la veglia: se si guida tutto il giorno è abbastanza probabile che la notte si sognerà di guidare. Nelle nostre giornate, però, quand’è che si svolgono attività legate al sogno lucido? Quand’è che si parla della possibilità di esplorare un mondo fantastico dove si può volare, passare attraverso i muri o incontrare il maestro Yoda per chiedergli consiglio sui nostri problemi di cuore? Se da svegli vivremo esperienze significative legate al sogno lucido – frequentando regolarmente degli incontri con questo scopo, condividendo le nostre esperienze oniriche, ascoltando i racconti degli altri, leggendo del materiale sull’argomento e così via –, a poco a poco queste esperienze penetreranno nell’inconscio e si manifesteranno nella vita onirica. Un tipico sogno che mi è stato riportato in diverse occasioni consiste nel trovarsi proprio al corso di sogno lucido: all’improvviso si nota qualcosa di strano e in qualche modo si realizza di stare sognando…

A questo proposito è opportuno menzionare anche che, oltre ad avere a disposizione i momenti di condivisione durante il corso, tutti i partecipanti avranno la possibilità di contattarmi personalmente via e-mail o per telefono, per descrivermi i loro progressi e le loro difficoltà e ricevere istruzioni personalizzate.

L’approccio che propongo è il frutto di un lavoro di circa quindici anni, che integra elementi tratti da tradizioni differenti e li sviluppa in direzioni e secondo modalità inedite, derivate dalla mia esperienza personale di studio, di pratica e di incontro diretto con il mondo spirituale tibetano. Non vedo nulla di negativo nell’accostarsi in modo ludico alla pratica del sogno lucido – come accade spesso, soprattutto sul web – ma il mio approccio non si limita a questo: per me l’esperienza del sogno lucido ha comportato un cambiamento profondo nella visione della vita e nella comprensione della realtà. Ciò non significa che io abbia una qualche “verità” da insegnare sul sogno, al contrario: credo che ciascuno debba sperimentare il fenomeno in prima persona e interpretarlo come meglio crede; il mio maggiore intento è proprio quello di fornire a chi sia interessato gli strumenti per farlo. Ritengo comunque che questa dimensione filosofica, esistenziale e spirituale si rifletta nel modo in cui tratto l’argomento e possa contribuire a farne apprezzare l’effettiva profondità.


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